Viaggio con fantasia dalla danza di corte alla danza di sala
Mentre alcuni ragazzi stanno ballando in discoteca con grande vivacità e grande concentrazione (quasi prigionieri di quel ritmo), accanto ad uno di essi appare uno strano personaggio, Mago della Danza, o forse figlio spurio - ed ironico - di Tersicore o Mefistofele: una coppia che si è spesso frequentata, o almeno sono corse a più riprese voci di una loro “pericolosa” relazione. Il Mago, ma potrebbe anche essere un coreografo della televisione (e qui i rapporti demoniaci sarebbero fin troppo evidenti) o un maestro di danza, ha scelto uno dei giovani per il talento del movimento, o magari per una certa luce ancora consapevole negli occhi: il ragazzo può affrontare il “viaggio” a ritroso: la riscoperta, non di una storia scolastica, ma di un concatenarsi - in una sostanziale identità intima (uomo-corpo-musica), e al tempo stesso in un continuo variare di forme e di rapporti - di tutti i balli ballati nella storia degli ultimi secoli.
Regia Domenico De Martino
Coreografie Flavia Sparapani
Coreografiedel quadro Ottocento Gloria Giordano
Testi Domenico De Martino
Costumi Enrica Bizzarri, Claudio Ercolino, Gabrielle Galeotti
Disegno luci Domenico De Martino
PERSONAGGI E INTERPRETI
Il mago, Vincenzo Versari
Il ragazzo della discoteca, Massimo Gelli
Compagnia di danza La Follia diretta da
Flavia Sparapani